1)
Dizion. 1° Ed. .
TARDI.
Apri Voce completa
pag.873
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
TARDI.
Definiz: | Avverb. fuor di tempo, travalicata l'ora, dopo 'l tempo convenevole, e opportuno, fuor d'otta. Lat.
serò. |
Esempio: | Bocc. nov. 15. 21. Perchè egli già sospettando, e tardi dello 'nganno
cominciandosi ad accorgere. |
Esempio: | Petr. cap. 3. Tardi pentito di sua feritate. |
Esempio: | E Petr. Son. 233. Quì ricercargli è intempestivo, e tardi.
|
Esempio: | Dan. Inf. c. 1. Nacqui sub Iulio, ancorchè fosse
tardi [cioè all'ultimo dell'età di Giulio] |
Esempio: | Pass. 115. Rispondendo egli, che conosceva bene d'avere errato, ma che troppo era
tardi a tornare a penitenza: disse il Cherico, che la vera penitenza non era mai tardi. |
Definiz: | ¶ In vece di con indugio, con tardezza. L. tardè. |
Esempio: | Caval. fr. ling. Quando Iddio tardi esaudisce, careggia li suoi doni, non gli
niega. |
Definiz: | ¶ In vece di nome, cioè ora tarda, e intempestiva, per esser travalicato il tempo opportuno, inverso la sera,
passato un pezzo del giorno. Lat. hora vespertina. |
Esempio: | Bocc. n. 12. 6. Essendo già tardi, di là da Castel Guiglielmo, al valicar d'un
fiume, ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 86. 4. Tolti una sera al tardi due ronzini a
vettura. |
|